È ora che Haas stacchi la spina al suo progetto F1

Ancora una volta, Guenther Steiner è stato molto esplicito riguardo al possibile ingresso di Andretti Cadillac in Formula 1. Parlando alla televisione statunitense in vista del Gran Premio di Las Vegas, il team principal della Haas F1 ha ribadito le sue parole precedenti: non ha ancora visto il valore aggiunto sportivo e commerciale di Andretti Cadillac. Nel frattempo, l'italiano dovrebbe anche valutare con occhio critico ciò che la sua scuderia aggiunge alla Formula 1. Che, al momento, è molto poco.

Molto ci si aspettava - o si sperava - dall'aggiornamento introdotto in occasione del Gran Premio degli Stati Uniti ad Austin. A una gara dalla fine della stagione 2023, si può trarre una conclusione: non ha portato nulla alla squadra. A volte i risultati in qualifica sono ancora accettabili, ma nei Gran Premi l'auto sembra andare sempre peggio. La Haas ha conquistato solo 12 punti in questa stagione. Un altro anno perso, come ormai molti altri.

Andretti ha una situazione migliore di Haas

La Haas è sia la squadra più piccola che la più lenta della Formula 1. Pochi soldi, quasi nessuna prospettiva di miglioramento e al massimo un ruolo di supporto nei Gran Premi. Eppure Steiner si chiede quale sarebbe il valore aggiunto che porterebbe Andretti-Cadillac. Sono molti i fattori che potrebbero mettere Michael Andretti e i suoi uomini di fronte a una dura battaglia nei primi anni. Si sa già che dal 2028 General Motors (con il marchio Cadillac) fornirà le proprie power unit al team.

General Motors è completamente nuova alla Formula 1 e avrà sicuramente bisogno di un po' di tempo per ambientarsi. Allo stesso tempo, però, non è l'ultima arrivata: è una delle più grandi case automobilistiche del mondo, che sa cosa vuol dire vincere in IndyCar, per esempio. Nel (medio-)lungo termine, GM ne uscirà davvero vincente. Haas non ha un accordo di questo tipo con un produttore, né sembra che il team di Gene Haas diventerà presto un factory team. Di conseguenza, Haas continua a dipendere dalla Ferrari; essere un team cliente ha sempre molti svantaggi (basta chiedere alla Red Bull Racing).

Senza dubbio Steiner farebbe notare, se glielo chiedessero, che anche Alfa Romeo e AlphaTauri, ad esempio, non sono competitive in tutte le gare. Ma Alfa Romeo diventerà presto di nuovo Sauber e poi Audi, diventando così un team di fabbrica. AlphaTauri è il luogo ideale per i talenti per fare chilometri, il che dà alla squadra la sua ragion d'essere. Basti pensare a quali eventuali fuoriclasse sono entrati in Formula 1 grazie ad AlphaTauri e, prima ancora, alla Toro Rosso.

Haas è una casa di riposo per piloti

Haas si presenta invece come una casa di riposo per piloti di F1 in pensione. Kevin Magnussen e Nico Hulkenberg avevano già concluso la loro carriera in Formula 1, ma Haas ha comunque dato loro una seconda (o terza, o addirittura quarta) possibilità. Anche loro possono fare poco con il materiale a loro disposizione. Inoltre, non sono piloti che possono contare su una grande fanbase sulle tribune.

Sì, a volte qualche danese o tedesco si aggira indossando un cappellino o una maglietta della Haas. Sono pochi. Cerca lo stand del merchandising Haas durante un weekend di F1. È una ricerca difficile, anche se c'è. La Haas, che lavora con il budget più basso della Formula 1, non è attraente nemmeno per gli sponsor. È solo grazie allo sponsor principale Moneygram che il team americano non ha problemi economici. E ammettiamolo: nessuno accende la TV per un Gran Premio ed è particolarmente curioso delle prestazioni della Haas? In breve, il valore commerciale della Haas F1 è davvero nullo.

Il fatto che Steiner sia riluttante ad accogliere Andretti Cadillac in Formula 1 è comprensibile dal suo punto di vista. Con un budget ancora più ridotto - se i ricavi della F1 vengono divisi tra tutti i team - le prospettive della Haas diventano ancora più oscure. Steiner deve chiedersi se ci sarà un futuro per la sua squadra. Per quanto il vulcanico team principal ci mancherà, la risposta a questa domanda al momento è un secco "no".