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Perché la situazione della Mercedes non è così disperata come sembra

Perché la situazione della Mercedes non è così disperata come sembra

8 aprile - 18:04 Ultimo aggiornamento: 9 aprile - 10:31
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Andrea Bassini

La Mercedes non è più una protagonista in Formula 1, come è apparso dolorosamente chiaro ancora una volta in Giappone. Non è più in grado di competere per le vittorie, né tantomeno per il podio. Sebbene un settimo e un nono posto al Gran Premio di Suzuka facciano pensare il contrario, ci sono stati delle parti da salvare nelle prestazioni di George Russell e Lewis Hamilton. Anche se c'è ancora un po' di strada da fare prima che la Mercedes possa essere di nuovo competitiva. 

Toto Wolff e il suo team si sono resi conto della situazione: la Mercedes è attualmente "solo" una squadra di livello inferiore, una squadra simile a McLaren e Aston Martin. La Ferrari è già fuori dai giochi nel campionato costruttori e nessuno parla della Red Bull Racing. Questo in termini puramente numerici (di cifre) per quanto riguarda la classifica dei titoli mondiali.

Hamilton punto di riferimento per la Mercedes

Ma chi ha guardato un po' più in là ha visto che la Mercedes ha fatto un lavoro migliore in pista a Suzuka rispetto alle prime tre gare della stagione. L'auto sembrava molto più stabile, non c'era porpoising e la gestione degli pneumatici era migliore rispetto a Melbourne. Un buon indicatore è Lewis Hamilton. Il britannico, soprattutto dopo le qualifiche, ha espresso un giudizio molto più positivo sulla sua auto rispetto a due settimane prima, in Australia.

Naturalmente, alla Mercedes manca la velocità necessaria per essere competitiva. D'altra parte: la squadra dice di sapere dove sono i problemi, ora si tratta solo di trovare le soluzioni giuste. Wolff e soci preferirebbero avere questa situazione piuttosto che non avere idea di cosa non va. Un problema, tuttavia, è la correlazione distorta tra ciò che Mercedes vede nel simulatore e la realtà in pista. Questa è certamente una delle principali aree di attenzione per il periodo a venire.

La McLaren è giustamente un esempio per la Mercedes

La Mercedes ha visto in McLaren, nella scorsa stagione, come sia possibile invertire rapidamente la spirale negativa. Una volta che la rivale di Woking ha chiarito dove fosse il problema della sua auto e ha introdotto soluzioni mirate, la McLaren è diventata un fattore importante in pochissimo tempo. Wolff si atterrà senza dubbio a questo principio. E se questo non dovesse funzionare, la Mercedes non si farà prendere dal panico. Il team sembra essersi rassegnato al fatto che la situazione è quella attuale.

Migliorerà presto? Allora sarà pura fortuna. In caso contrario, tra un anno e mezzo ci sarà un importante cambiamento delle regole. Sebbene le specifiche tecniche esatte non siano state (ancora) annunciate dalla FIA, all'interno della Mercedes (così come in qualsiasi altro team professionale) si sta riflettendo su come potrebbe essere e su quale potrebbe essere la strada da percorrere. In ogni caso, dal '26 tutti ripartono da zero, compresa l'ormai imbattibile Red Bull Racing.

Anche se nessuno dovrebbe sorprendersi se già prima di allora la Mercedes si troverà più avanti sulla griglia di partenza.