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F1 team

Williams


8

16 PTS

Alexander Albon

Franco Colapinto

Sede
Grove, Great-Britain
Caposquadra
James Vowles
Chassis
FW-46
Motore
Mercedes

Williams

Con l’arrivo di James Vowles come team principal, nel 2023 la Williams si è risollevata dopo anni in cui era diventata la peggiore squadra sulla griglia di partenza della Formula 1. La scorsa stagione la distanza con le squadre della media-alta classifica però è stata ancora enorme: sarà il 2024 l’anno in cui la Williams tornerà competitiva a buoni livelli?

Classifica di F1

Chi guiderà la Williams in Formula 1?

Alexander Albon ha messo in mostra prestazioni di livello assoluto nel 2023 al volante della sua Williams, raggiungendo due settimi posti in gara e addirittura un quarto posto in qualifica al GP dei Paesi Bassi. Dopo due stagioni in cui si è distinto nonostante un materiale a disposizione non eccelso è il leader indiscusso del team britannico.

Al fianco del pilota thailandese ci sarà ancora Logan Sargeant, nonostante una prima stagione interlocutoria, condita da un solo punto e troppi incidenti. Avere un pilota statunitense in squadra fa comodo per gli sponsor, ma Sargeant ha mostrato di avere comunque quello che ci vuole per restare in Formula 1 e la sua riconferma non è uno scandalo. Vedremo se questo sarà l’anno della sua affermazione.

La terza volta è quella buona

Due tentativi falliti di dare alla luce un team di Formula 1 non sono bastati a Sir Frank Williams per gettare la spugna. Nel 1977, il britannico unì le forze con Patrick Head e partecipò al GP di Spagna con una vettura cliente. I risultati non furono brillanti, così Williams cercò di portare una propria auto sulla griglia di partenza. Con la FW06, Alan Jones ottenne i suoi primi punti al GP del Sudafrica del 1987, classificandosi quarto. 

Da quel momento in poi, tutto prese la giusta piega. Con il V8 della Ford al suo interno, la Williams si aggiudicò il secondo posto nella classifica costruttori del 1979 e Alan Jones ottenne quattro vittorie. Un anno dopo, l'australiano era campione del mondo e la Williams era in testa alla classifica costruttori. Nel 1981 vinse il titolo costruttori, ma questa volta Nelson Piquet riuscì a battere Jones nel campionato piloti. L'ultimo anno dell'australiano alla guida della Williams si concluse con un terzo posto.

Cambio di motore

Nonostante la conquista del titolo con Keke Rosberg (padre del campione 2016 Nico Rosberg), il 1982 non fu soddisfacente per la Williams. I risultati erano in netto calo e il colpevole sembrava essere il V8 della Ford. Il passaggio ai motori Honda (motori V6 turbo) iniziò a dare i suoi frutti nel 1985 e la Williams riconquistò il titolo costruttori nel 1986 e nel 1987. Piquet vinse il campionato come nel 1981, ma questa volta con la Williams.

La Honda aveva portato la scuderia al successo, ma il costruttore giapponese si separò dalla Williams dopo il successo del 1987. Il team britannico dovette accontentarsi per un anno di un motore V8 (senza turbo) acquistato dalla Renault. La Williams tornò a vincere e nel 1992 iniziò un'era di dominio grazie, tra le altre cose, alle sospensioni attive. Nigel Mansell vinse il titolo per la squadra britannica e l'anno successivo l’impresa riuscì ad Alain Prost. 

Per tre anni di fila la Williams conquistò anche il titolo costruttori, con l'eccezione del 1995. Nel 1996 e nel 1997 fu ancora la Williams a vincere, con i titoli conquistati da Damon Hill e Jacques Villeneuve. A metà degli anni ‘90, il pilota della Williams Aryton Senna ebbe un incidente mortale. 

L'inizio della fine

L’addio del progettista Adrian Newey creò un grosso problema. Se a questo si aggiunge un passo indietro da parte del fornitore di motori, si arriva al disastro. La Williams si trovò in questa situazione nel 1998 (Newey passò alla McLaren, dove ebbe subito successo) e dovette sopportare alcuni anni di motori mediocri. 

Solo nel 2000 ottenne di nuovo un motore soddisfacente, questa volta dalla BMW. Con Juan Pablo Montoya e Ralf Schumacher al volante, i risultati iniziarono lentamente a migliorare dal 2001 in poi. La FW32 mancava di affidabilità, ma questa mancanza poteva occasionalmente essere compensata dalla velocità del motore BMW. 

A partire dal 2004 iniziò il bisticcio tra BMW e Williams, con entrambe le parti che sostenevano che l'altra contribuisse troppo poco. Nonostante il contratto tra BMW e Williams fosse valido fino al termine della stagione 2009, nel 2006 la squadra passò ai motori Cosworth. Rosberg prese il posto di Nick Heidfeld e Mark Webber rimase in Williams per un altro anno. Fu un altro anno di insuccessi, che costrinse il team a sostituire la power unit dopo un solo anno.

Solo con il passaggio ai motori Mercedes nel 2014 (inizio dell’era dei V6 ibridi) i risultati sono tornati a migliorare. Felipe Massa e Valtteri Bottas sono tornati a salire occasionalmente sul podio (la vittoria di Pastor Maldonado nel 2012 rimane un caso isolato) e la squadra ha concluso il campionato al terzo posto. La gioia è durata poco, visto che la FW38 nel 2016 ha ottenuto solo il quinto posto. 

Nella stagione successiva Bottas è stato sostituito da Lance Stroll. Sebbene la Williams avesse ottenuto nuovamente la quinta posizione in campionato, questa volta lo aveva fatto con soli 83 punti. La FW40 era migliorata a malapena, rendendo la stagione 2018 la peggiore di sempre per la Williams, che con Sergey Sirotkin e Stroll ha ottenuto solo sette punti. Anche lo sponsor principale Martini ha cessato la collaborazione dopo questa stagione, certificando l’inizio di un periodo difficile per la Williams.

Sirotkin e Stroll hanno lasciato la Williams, e il primo ha addirittura abbandonato completamente la Formula 1. Al posto dei due piloti uscenti sono arrivati Robert Kubica e George Russell. Russell, come junior Mercedes, ha fatto i suoi primi chilometri in un GP prima di passare al team ufficiale, mentre Kubica è tornato dopo anni di assenza per dimostrare nuovamente il suo valore. La Williams, tuttavia, ha dimostrato di non aver ancora toccato il fondo, riuscendo a ottenere un solo punto nel 2019 con Kubica e Russell.

La crisi causata dal coronavirus ha colpito duramente la Williams Racing. Per salvarla è stato necessario l'intervento di investitori, la cui identità corrisponde a quella di Dorilton Capital. Hanno rilevato la squadra e hanno anche riempito i ruoli tecnici del team durante la stagione. Questo ha significato anche la fine del ruolo di Claire Williams nel team di suo padre, Franks Williams, che è purtroppo deceduto nel 2021. 

Una lenta risalita?

Il 2022 sembrava l’anno buono per riscattarsi, grazie alle profonde modifiche ai regolamenti introdotte in quell’anno. La stagione però è stata ancora una volta un disastro, con soli 8 punti conquistati da Albon e Latifi e una distanza troppo grande anche dalle altre squadre della bassa classifica.


L’anno successivo è iniziato con l’arrivo dell’ex Mercedes James Vowles al timone del team e del rookie statunitense Logan Sargeant come secondo pilota al fianco di Albon. La Williams ha mostrato decisi passi in avanti, raccogliendo 28 punti - di cui 27 a firma Albon - e dando la sensazione di avere ulteriori margini di miglioramento. È ancora presto però per determinare se sia iniziata la risalita della scuderia di Grove.

Quale motore utilizzerà la Williams in Formula 1?

La Williams utilizza un motore Mercedes. Il team britannico ottiene un gran numero di componenti dal fornitore tedesco, risultando in tutto per tutto un team cliente. Questa affiatata partnership potrà aiutare la Williams a sfidare le squadre di centro-classifica e, perché no, quelle più in alto in futuro.