Russell: 'Red Bull temeva che Verstappen ricevesse una penalità'

16:58, 26 giu
Aggiornato: 18:39, 26 giu
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Co-autore:Andrea Bassini
George Russell crede che la Red Bull Racing "sia passata all'offensiva" con la loro protesta del Gran Premio del Canada perché avevano paura di una penalità per Max Verstappen.
La Red Bull ha presentato due reclami contro Russell dopo il Gran Premio di Montreal, con il pilota della Mercedes che ha guidato dalla prima posizione per conquistare la sua prima vittoria della stagione 2025, aggiungendo a quanto è stato un inizio impressionante per la campagna del britannico.
La protesta che veniva dalla squadra austriaca riguardava un comportamento antisportivo da parte di Russell durante il regime di safety car, frenando troppo forte mentre si trovava in quelle condizioni, che poi ha visto Verstappen sorpassarlo momentaneamente.
Non è stata la prima volta che Verstappen e Russell sono dovuti andare dai commissari insieme. Al Gran Premio del Qatar 2024, ciò è accaduto anche, dopo il quale Verstappen ha chiamato il britannico un ‘traditore’.
Max Verstappen che festeggia con il vincitore della gara George Russell dopo il Gran Premio del Canada.
Max Verstappen che festeggia con il vincitore della gara George Russell dopo il Gran Premio del Canada.

Russell ha considerato la protesta come "non necessaria"

Questa volta, i due sono usciti dalla stanza dei commissari più amichevolmente, con i commissari che hanno deciso che nulla di quanto fatto da Russell era punibile, quindi il risultato è rimasto lo stesso, e nessuna penalità è stata assegnata a nessuno.
‘’Beh, penso, innanzitutto, che non fosse niente. Sembrava tutto provenire dalla Red Bull invece che da Max. Non credo che Max fosse neanche a conoscenza del reclamo, ed era piuttosto chiaro che non ci sarebbe stata nessuna penalità,’’ ha dichiarato Russell in Austria a varie fonti mediatiche, inclusa GPblog.
"La mia opinione personale è che volevano passare all'offensiva per proteggersi nel caso in cui Max ricevesse una penalità per essere passato davanti a me durante quell'incidente della safety car. Quindi questa era la mia opinione personale. Ma era solo un po' di confusione e non era davvero necessario."