Le conseguenze del Gran Premio del Canada continuano a far discutere. L'analista di F1 e ex team manager Peter Windsor non ha parole positive per l'atteggiamento sia della Red Bull Racing che di George Russell dopo la gara, nella quale Russell ha avuto uno scontro con Max Verstappen. Escalation nella rivalità tra Red Bull e Mercedes
Durante una diretta sul suo canale YouTube, Windsor ha discusso l'incidente, sottolineando che le regole riguardo la ripartenza della corsa dopo la safety car offrono molta libertà al leader della corsa. "Il leader può rallentare quanto vuole da un certo punto," spiega Windsor. "Poi è difficile giudicare. La protesta della Red Bull era destinata al fallimento fin dall'inizio."
Secondo Windsor, Russell ha spinto ai limiti ma non li ha superati. "George Russell era al limite di ciò che è permesso." Pertanto, la protesta della Red Bull era secondo lui non solo inutile ma anche inappropriata. "Sono rimasto scioccato che la Red Bull abbia presentato quella protesta. La Red Bull non avrebbe mai avuto ragione, indipendentemente da come si interpretano le regole."
Windsor sospetta che la protesta sia stata spinta da un commento dello stesso Russell, che ha anche trovato tutt'altro che cortese. "La protesta potrebbe essere stata innescata dalla dichiarazione di George, dicendo che Max lo aveva sorpassato dietro la safety car. La Red Bull deve aver pensato: Ok, se lui dice così, allora presenteremo una protesta. Se non l'avesse detto, probabilmente non ci sarebbe stata alcuna protesta."
Windsor, che vede l'escalation della rivalità tra Verstappen e Russell e le loro rispettive squadre di F1, ha anche trovato fuori luogo il commento di Russell. "Trovo inappropriato che George abbia detto ciò," conclude la sua analisi.
George Russell e Max Verstappen