Il team di Red Bull Racing ha fatto un grande passo avanti nella lotta per il campionato del mondo al Gran Premio dell'Emilia-Romagna. Il direttore tecnico Pierre Waché ha discusso apertamente dell'impatto del loro ultimo aggiornamento dopo la gara sul circuito iconico di Imola, ma ha sottolineato la necessità di rimanere con i piedi per terra.
La vittoria di Max Verstappen a Imola è stata fondamentale. Ha ridotto il suo distacco dal leader del campionato Oscar Piastri a 22 punti. Lando Norris si trova al secondo posto nella corsa al titolo, e il quattro volte campione del mondo ora è a soli nove punti dal britannico dopo la sua vittoria a Imola. Red Bull ha segnalato che questo ultimo pacchetto di aggiornamenti era la loro ultima grande opportunità per rimanere nella lotta per il titolo.
"Oggi le condizioni erano un po' diverse da venerdì," ha detto Waché dopo la conclusione della gara. "L'asfalto era più caldo, e ciò ha influito sulle prestazioni. I nuovi aggiornamenti ci danno la possibilità di migliorare per la gara e le qualifiche. L'aggiornamento ha funzionato bene."
Il Direttore Tecnico di Red Bull Racing, Pierre Waché
Waché resta cauto: 'Dobbiamo Continuare a Lavorare Sodo'
La seconda vittoria della stagione di Verstappen è un segno positivo per
Red Bull, ma il Direttore Tecnico Pierre Waché resta cauto. Non si sta lasciando trasportare nella stretta corsa al titolo contro la McLaren e sta adottando un approccio prudente in vista delle prossime gare con l'ancora imprevedibile RB21.
"La finestra di operatività è ancora molto stretta. Abbiamo vinto in Giappone, ma siamo stati completamente schiacciati in Bahrain e Miami. Chiaramente, in questo sport nulla è scontato. McLaren ha ancora una buona macchina, quindi dobbiamo continuare a lavorare sodo," ha detto Waché.
Il team principal Christian Horner ha condiviso i suoi pensieri dopo la gara, lodando Verstappen e il team di Red Bull Racing. Ha espresso anche la sua sorpresa per la prestazione sotto le aspettative della McLaren a Imola durante una conversazione che includeva
GPblog. Questo articolo è stato scritto in collaborazione con Mitchel van de Hoef