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Il pilota russo si appella alla FIA: Smettetela di avere paura!

Il pilota russo si appella alla FIA: "Smettetela di avere paura!"

22-01-2023 12:49 Ultimo aggiornamento: 15:43

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L'ex pilota di Formula 1 Vitaly Petrov ha dichiarato che, a suo parere, nessun campionato è valido senza la partecipazione della Russia. Citato da Soymotor, il pilota russo si scaglia duramente contro la FIA e la Formula 1 per aver reso troppo difficile la partecipazione dei piloti russi, secondo lui.

Dopo l'invasione russa dell'Ucraina nel febbraio 2022, il mondo dello sport si è trovato di fronte alla questione di come comportarsi. Alcuni sport, come il pattinaggio e il tennis, hanno deciso di escludere completamente i partecipanti russi. Anche se la FIA e la Formula 1 non sono arrivate a tanto, il Gran Premio di Russia è stato rimosso dal calendario e la Haas ha deciso di porre fine alla sua partnership con lo sponsor principale Uralkali e con il pilota Nikita Mazepin con effetto immediato. I piloti russi possono ancora gareggiare nei campionati FIA ma non sotto la bandiera russa - cosa comunque vietata dal 2021 a causa dello scandalo del doping russo - e non possono esprimere sostegno alla Russia per quanto riguarda la guerra in Ucraina.

Per me è inaccettabile

Per Petrov, queste misure sono eccessive. Il pilota, che dal 2010 al 2012 è stato il primo russo a correre in Formula 1, ha recentemente dichiarato alla testata russa Sport-Express che è giunto il momento di abbandonare queste regole. "Senza la Russia, non considero valido alcun titolo o campione", ha detto Petrov. "Dovremmo smettere di avere paura e lasciare che la Russia torni a far parte dello sport mondiale. Non capisco affatto l'assurdità di alcune posizioni che cercano di imporre alle persone. Per me è inaccettabile".

Petrov incoraggia la giovane generazione di piloti russi ad avere pazienza e a continuare ad allenarsi. "Questo isolamento non durerà per sempre. Capisco che sia complicato, ma nessuno deve gettare la spugna. Devono essere pazienti, allenarsi e continuare a crederci, in modo che quando si presenterà l'occasione saremo tutti pronti a tornare".