I piloti non possono più fare dichiarazioni politiche senza l'autorizzazione della FIA

Ai piloti di Formula Uno e agli altri partecipanti al motorsport sarà ora vietato fare dichiarazioni politiche senza l'approvazione della FIA. Il divieto è evidenziato nel Codice Sportivo Internazionale dell'organo di governo.

Sono diversi i piloti di F1 che negli ultimi anni hanno fatto dichiarazioni politiche attraverso il loro abbigliamento da gara: si è trattato soprattutto di Sebastian Vettel e Lewis Hamilton. Vettel, ad esempio, è apparso più volte sulla griglia di partenza con un messaggio politico sulla maglietta o sul casco. In Ungheria 2021 ha parlato dei diritti LGBTQ nel paese e a Miami la scorsa stagione ha voluto attirare l'attenzione sulle questioni climatiche.

All'articolo 12 del Codice Sportivo Internazionale, infrazioni e sanzioni, la FIA descrive il nuovo divieto di dichiarazioni politiche: "La diffusione e l'esibizione di dichiarazioni o commenti politici, religiosi e personali, in particolare in violazione del principio generale di neutralità promosso dalla FIA in base ai suoi
Statuti, a meno che non siano stati preventivamente approvati per iscritto dalla FIA per le Competizioni Internazionali, o dalla ASN di competenza per le Competizioni Nazionali nell'ambito della loro giurisdizione".

I piloti possono aspettarsi punizioni in caso di mancato rispetto delle regole

Si ricorda inoltre ai concorrenti che il mancato rispetto delle istruzioni della FIA sarà d'ora in poi considerato una violazione del regolamento. Non è la prima volta che la FIA prende provvedimenti per impedire ai piloti di F1 di condividere dichiarazioni politiche con il pubblico di questo sport. Ad esempio, ha vietato ai piloti di indossare magliette durante la cerimonia del podio dopo che Hamilton aveva indossato una maglietta con un messaggio sulla morte di Breonna Taylor durante il Gran Premio di Toscana del 2020.